Eredità e legato

Fare del bene oltre la propria vita è una preoccupazione per molte persone. Con un testamento può sistemare il suo patrimonio e lasciare un'eredità o un legato a Parkinson Svizzera.

 

« Vorrei che tutto ciò che riguarda la mia morte venga gestito in modo dignitoso. Mi rassicura sapere che tutto è chiaramente regolato in una dichiarazione di intenti. »

Signor F., congiunto

Marianne Sonder, avvocata e membro del Comitato di Parkinson Svizzera, risponde alle domande più importanti sui testamenti e i lasciti.

I lasciti sono uno strumento adeguato per aiutare le organizzazioni di utilità pubblica? 

Un lascito (o legato) è una donazione fatta dopo la morte. Può andare a beneficio di un’organizzazione a scelta, come Parkinson Svizzera, e presenta diversi vantaggi.

  • Consente di dare un contributo significativo alla società anche dopo il proprio decesso, aiutando cause a cui si tiene particolarmente. Con un lascito, si dà un contributo importante al lavoro dell’organizzazione benefica che lo riceve.
  • L’organizzazione di utilità pubblica riceve una donazione ben precisa: una somma di denaro chiaramente definita, una certa percentuale del patrimonio, beni materiali specifici o altri beni patrimoniali.
  • Con un lascito, l’organizzazione beneficiaria non diventa erede. Poiché non entra a far parte della comunione degli eredi, non sarà coinvolta in eventuali controversie ereditarie. Con un lascito, il potenziale di conflitto è quindi praticamente ridotto a zero.
  • All’organizzazione benefica non viene accollata alcuna responsabilità per eventuali debiti dell’eredità. Essa riceve l’eredità senza debiti e senza vincoli.
  • Un lascito può essere personalizzato, per cui dà la possibilità alla testatrice o al testatore di realizzare i propri desideri.

     

I lasciti presentano anche degli svantaggi degni di nota?

Va detto che l’organizzazione beneficiaria del lascito non ha un’influenza diretta sull’amministrazione dell’eredità e sulla liquidazione del patrimonio ereditario. D’altra parte, le vengono risparmiati i fastidi e i costi che la liquidazione genera. Uno svantaggio può anche essere che con un lascito l’organizzazione riceva meno rispetto alla situazione in cui fosse nominata erede nel testamento. 

Secondo lei, quando è il momento «giusto» per iniziare a pensare alla propria successione?

A mio parere, ha sempre senso farlo. Naturalmente, la questione diventa più pressante con l’avanzare dell’età. Io dico sempre che con un testamento non si muore prima, ma si vive più serenamente e quindi anche meglio.

A che cosa occorre prestare particolare attenzione nel redigere un lascito?

Un lascito deve essere redatto in una disposizione testamentaria (testamento autografo o atto pubblico) oppure in un contratto di successione. Ci sono alcuni requisiti formali. Il testamento autografo va scritto a mano dall’inizio alla fine, indicando luogo, data completa e firma completa. La disposizione testamentaria e il contratto successorio devono essere autenticati da un notaio in presenza di due testimoni. Bisogna rispettare rigorosamente questi requisiti formali. È importante che il testamento originale sia depositato presso un apposito servizio del Comune di domicilio o presso uno studio notarile. 
Poi ci sono le porzioni legittime, che limitano la libertà di disporre della propria eredità. Se al momento del proprio decesso ci sono discendenti, un coniuge o un partner registrato, queste persone hanno diritto alle rispettive porzioni legittime. Solo il resto può essere donato a chi si vuole. Se fra i superstiti non c’è nessuno degli eredi menzionati, allora si può disporre liberamente della totalità del proprio patrimonio.

Ci sono disposizioni che possono costituire un vantaggio o un inconveniente per le organizzazioni beneficiarie? 

La persona che effettua il lascito è libera di vincolarlo a uno scopo specifico o no. Molte organizzazioni preferiscono i lasciti senza uno scopo esplicito, in quanto consentono di disporne con maggiore flessibilità, scegliendo di usare il denaro dove avrà il maggiore impatto. Ma è chiaro che sono apprezzati anche i lasciti vincolati a scopi o progetti specifici che l’organizzazione beneficiaria può realizzare agevolmente. Tutto diventa invece più complicato se viene specificata una destinazione molto dettagliata o con condizioni difficili da rispettate anche con le migliori intenzioni. Per cambiare la finalità di un legato ci vuole l’autorizzazione di un giudice e in più è alquanto spiacevole dover tradire la fiducia della testatrice o del testatore. Se risulta proprio impossibile rispettare le disposizioni e non si riesce a modificarle, il lascito decade e il denaro o il bene in questione va agli eredi, fra i quali viene spartito. In questo modo, tuttavia, non si rispetta la volontà della persona deceduta.


Il nostro conto per le donazioni:

Parkinson Svizzera, 8132 Egg/ZH
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Se ha delle domande, saremo lieti di aiutarla

Susann Egli
Direttrice

043 277 20 67
susann.egli(at)parkinson.ch

 

Marianne Sonder

Avvocata e membro del Comitato di Parkinson Svizzera è a vostra disposizione per una consulenza orale gratuita di trenta minuti. In caso di interesse, contattare la signora Susann Egli.

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